Impatto ambientale del riciclo chimico

Per supportare le decisioni UE, Cefic ha commissionato a Quantis uno studio sul riciclo chimico di rifiuti plastici in base ad analisi LCA.

4 dicembre 2020 10:52

La Federazione europea dell'industria chimica, Cefic, ha commissionato a Quantis uno studio sull'impatto ambientale del riciclo chimico di rifiuti plastici valutato secondo analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) esistenti, con l'intento di dimostrare la validità di questa soluzione anche in vista delle future decisioni UE in tema di politiche ambientali, in particolare nell'ambito del Green Deal. Lo studio, intitolato “Chemical Recycling: Greenhouse gas emission reduction potential of an emerging waste management route” (scaricabile QUI) mette a confronto l'impatto ambientale del riciclo chimico rispetto all'attuale gestione del fine vita dei rifiuti plastici non recuperabili per via meccanica (plasmix, multistrato ecc.), come la discarica o l'incenerimento, mostrando come queste tecnologie possano contribuire a ridurre le emissioni industriali dal 2030 al 2050.

"L'industria chimica europea - si legge nella presentazione di Cefic - è convinta che il riciclo chimico possa svolgere un ruolo essenziale per trasformare i rifiuti di plastica in preziose materie prime seconde. Queste tecnologie possono evitare le emissioni di gas serra che si generano sia nella produzione di materie prime che nell'incenerimento dei rifiuti di plastica".

Secondo Cefic, nonostante il riciclo chimico mostri un grande potenziale, deve essere ancora portato su una scala più grande e perché ciò sia possibile deve essere supportato da un favorevole quadro politico a livello globale, dall'apertura degli investimenti e da un modello economico competitivo.

Vedi anche: Chemical Recycling: Greenhouse gas emission reduction potential of an emerging waste management route (PDf)

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