L'industria chiede chiarezza sul riciclo chimico

PlasticsEurope ritiene indispensabile un quadro politico e normativo "forte e armonizzato" a livello europeo per favorire gli investimenti.

27 maggio 2021 08:58

L'industria delle materie plastiche europee conferma il suo interesse verso il riciclo chimico, ma chiede un quadro normativo più favorevole a questa opzione.

Secondo l'associazione di settore, PlasticsEurope, sul piatto ci sono investimenti per 2,6 miliardi di euro entro il 2025, che potrebbero salire a 7,2 miliardi nel 2030.
In volume, ciò significa 1,2 milioni di tonnellate di plastica riciclata per via chimica nel 2025 e 3,4 milioni di ton nel 2030, un importante contributo agli obbietivi perseguiti dalla Commissione europea. Con due plus: la possibilità di rigenerare rifiuti plastici non riciclabili per via meccanica (oggi destinati a incenerimento o discarica) e la possibilità di ottenere materiali con le stesse caratteristiche e prestazioni di quelli vergini.

Perché questi investimenti prendano forma, afferma PlasticsEurope, è necessario un quadro politico e normativo "forte e armonizzato" a livello europeo.
Concetto ribadito da Markus Steilemann, Presidente di PlasticsEurope e CEO di Covestro (nella foto) intervenendo nei giorni scorsi all'evento Closing the loop on chemical recycling in Europe: "Il riciclo chimico rappresenta un vero punto di svolta e costituisce un elemento chiave per l'economia circolare, non solo in Europa - ha affermato -. L’aumento degli investimenti conferma la determinazione dell'industria nell’affrontare il problema dei rifiuti di plastica e sostiene gli ambizioni obiettivi del Green Deal Europeo relativamente a clima e sostenibilità. Tuttavia, questo è solo l’inizio, sono ancora necessari ingenti investimenti per cogliere appieno il valore di questa tecnologia"."Per sfruttare il potenziale del riciclo chimico abbiamo bisogno di un mercato unico armonizzato e forte - ha detto Steilemann -: dobbiamo sfruttarne il potenziale e proteggerne l’integrità. Dobbiamo inoltre riconoscere che abbiamo un interesse comune: adeguare la nostra economia a quelle che potranno essere le sfide del futuro, attraverso tecnologie innovative come il riciclo chimico".

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